Epitaffi, Gli - Part 3

La bella cetra, che scolpita splende
In questi marmi, ti può far sicuro,
Che il Rasi qui sepolto era maestro
Dell' amabile arnese. O lieto l'Arno,
E lieto il Mincio, che d' udir fu degno
Il suon soave, che non mai sentiro
Le bellissime rive dell'Eurota
Negli anni antichi, e s' egli alzava il canto,
Sorpresi all' armonia dell' aurea voce,
Taceano i venti e s' arrestavan l' onde,
E chinavano i Pin l' altere cime:
Perocchè egli solea, non la faretra
Dell' alato figliuol di Citerea,
Ma cantar degli Eroi l' alme corone.
Or voi cortesi, che per via passate,
Di voi prendavi duol: l' alte lusinghe
Delle Sirene e dell'Aonie Muse
Mai più non siete per udire in terra.
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