Nobil destra, che sul fior degli anni, La

La nobil destra, che sul fior degli anni
Crebbe in Germania al Vaticano allori,
E schernendo di morte tetri orrori,
Colmò di ghiaccio gli Ottoman Tiranni,
Tuonando in guerra, a me sì forte in petto
Sparse desío di celebrar suor pregi,
Che in tesser di bei fior ghirlande, e fregi
Mi fu su Pindo il vigilar diletto.
Chi verso lampo di virtù, che altiero
Illustra il Mondo, volentier non mira?
Ah che altrui merto riguardar con ira
È vile infamia di villan pensïero.
E pure in terra è folta notte, e suolsi

Alla sua Donna

Bella in mar Galatea,
Bella nell' aria Clori,
Bella in ciel Citerea,
Ma tu, che m' innamori,
Del fior della beltate
Oggi la terra onori:
Quinci fredde e gelate
Marte, Favonio ed Aci
Lascian le Dive amate
A sospirare i dolci amori, e i baci.

Loda la mano della sua D.

I bei legami,
Che stanmi intorno,
Perch'io sempre ami
Bel viso adorno,
Mano gli striuse,
Che si m' avvinse
Per caro modo,
Che avvinto io godo.
Tempo, che alato
Rapido vai,
Me scatenato
Mai non vedrai,
E crescan ire
Per mio martire,
E cresca orgoglio
Per mio cordoglio.
Che s' io rammento
La nobil mano,
Ogni tormento
M' assale invano;
Man bianca e pura,
Che in prova oscura
Spume marine,
E nevi alpine.
O tu, che altiero
Saetti, Amore,

Nè formidabile uso

Nè formidabile uso
Di parto femminil mostri e portenti
Non ci turbò le fronti;
Nè turbine rinchiuso
Scosse dell' ampia terra i fondamenti,
O fe' crollare i monti;
Nè per gli spazi della notte ombrosi
Spiegò cruda Cometa i crini ondosi.
Volgean liete e sicure,
(O degli umani cor vani pensieri!)
Al nostro viver l' ore:
E pur caduto, è pure
Oggi de' pregi di Toscana alteri,
E spento il non minore,
Di cui l' orrido giel ne' più verd' anni
Sembra che Italia a lamentar condanni.
Non mi querelo a voto,

Usurier en amour, L'

Vous me devez, depuis deux ans,
Trente baisers des plus charmants,
Je vous les ai gagnés à l'ombre:
J'en veux calculer l'intérêt
Et vous en augment'rez le nombre
Que vous me paîrez, s'il vous plaît.

Trente baisers, charmante Iris,
N'étant payés qu'au dernier dix,
Valent bien cinq baisers de rente:
Trente baisers de capital,
Dix d'intérêt joints à ces trente,
Font quarante pour le total.

Acquittez-vous, car il est temps;
Payez-moi mes baisers comptant,
Et le principal et la rente:

Epitaffi, Gli - Part 28

Umano ingegno non mai scorse Invidia
Con più veneno di viperei sguardi,
Che il grande ingegno di Speron. Nè mai
Fu calpestata per ingegno umano
Nemica Invidia con valor più grande,
Che per l'ingegno di Speron. Ben degno
Fu, che vivendo l' ammirasse Italia,
Come suo pregio, e che oggi morto il pianga,
Con dolore immortal, come suo pregio
Degno è non mauco. Può vantarsi Grecia
Di molti chiari; ma se Italia prende
Vanto a volersi dar di costui solo,
Senza contrasto, abbatterà quei molti.

Epitaffi, Gli - Part 1

Non spargete sospir, diletti amici,
Non piangete di me: non era vita
Quella veracemente onde fui tolto.
Vita questa è da dir, che oggidì vivo
In pace eterna, ove desire e gioja
Senza alcun fin vanno compagni insieme:
Così commise dopo morte il Cini,
Che s' intagliasse il suo sepolcro: e certo
Con poco di ragion prendiam vaghezza
Di durar lungamente in questo mondo,
Mondo, che non tien fede, e che ne adesca
Con promessa di bene, ond' egli è privo.

Epitaffi, Gli - Part 3

La bella cetra, che scolpita splende
In questi marmi, ti può far sicuro,
Che il Rasi qui sepolto era maestro
Dell' amabile arnese. O lieto l'Arno,
E lieto il Mincio, che d' udir fu degno
Il suon soave, che non mai sentiro
Le bellissime rive dell'Eurota
Negli anni antichi, e s' egli alzava il canto,
Sorpresi all' armonia dell' aurea voce,
Taceano i venti e s' arrestavan l' onde,
E chinavano i Pin l' altere cime:
Perocchè egli solea, non la faretra
Dell' alato figliuol di Citerea,

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